Nativi Digitali: I cambiamenti nell'identità sociale

Come aveva già sottolineato McLuhan, molti anni prima della nascita del concetto di nativo digitale, tutti i media sono generatori di cambiamento: ponendosi «in mezzo» tra i soggetti interagenti, li obbligano ad adattarsi alle proprie caratteristiche.

E quando ciò avviene, il soggetto cambia: cambia il modo di usare la tecnologia, cambiano i significati che gli si attribuiscono e le opportunità che è in grado di identificare e realizzare attraverso di essa.

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Questo processo di cambiamento è contemporaneamente individuale e sociale. Prima i soggetti, con l’uso e il progressivo adattamento al medium, lo riescono ad usare in maniera intuitiva e modificano i propri processi cognitivi di conseguenza. Poi, grazie all’interazione attraverso il medium, i soggetti creano delle pratiche condivise che strutturano sia l'identità che le relazioni del nativo digitale.

Ma quali sono in particolare le conseguenze di questi processi per l'identità sociale dei nativi digitali?

Con il termine «identità sociale» la psicologia sociale definisce la consapevolezza delle caratteristiche della propria «posizione» all’interno dei gruppi sociali di riferimento di cui il soggetto fa parte. Per cui sono «padre» quando vado all’asilo a portare mia figlia, «docente universitario» quando faccio lezione ai miei studenti, «amico» quando vado a vedere la partita con i miei amici di infanzia, e così via. Il risultato è una gerarchia di numerose appartenenze (posizioni), la cui identificazione cambia secondo la situazione in cui ci troviamo.

La risposta è descritta nei seguenti tre paradossi:

  1. Il primo paradosso dell'identità sociale
  2. Il secondo paradosso dell'identità sociale
  3. Il terzo paradosso dell'identità sociale