I nuovi media, attraverso la
progressiva trasformazione dei contenuti mediali da messaggi a esperienze, sono
in grado di modificare in maniera rilevante le emozioni provate dai nativi
digitali e stanno diventando uno dei «luoghi»
preferiti per farlo.
Tuttavia, l’interazione mediata sostituisce la fisicità
del corpo con quella del medium con due importanti effetti che, come la
kryptonite per Superman, possono danneggiare il nativo digitale.
Da una parte
le emozioni generate dai media sono «disincarnate» - sono nel mio corpo ma non
vengono dal mio corpo, le sento io ma non sono mie – portando il nativo
digitale a preferire emozioni forti, ma «altre» e controllate, piuttosto che a scegliere
di mettersi in gioco con il rischio di provare qualcosa che non vuole sentire.
Dall’altra i media, impedendo di
attivare i meccanismi di simulazione corporea (neuroni specchio) che ci permettono di comprendere intuitivamente
l’Altro, rendono il nativo digitale meno in grado di gestire le proprie
emozioni e di riconoscere quelle altrui.
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Flavia Brandi
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